Il report "E-commerce in Italia 2023" di Casaleggio Associati

La realtà dell’ecommerce continua a crescere. Secondo lo studio dell’E-commerce in Italia 2023 di Casaleggio Associati si prospetta per il 2023 una crescita in media del 17,6% sul fatturato.
Nel 2022 esercenti e produttori hanno dovuto fare i conti con la realtà senza il booster del lockdown ma con la necessità di superare altre difficoltà: l’e-commerce italiano si trova a fronteggiare l’inflazione con le sue ricadute sui prezzi, l’incertezza provocata dalla crisi energetica, dalla guerra e dall’aumento spropositato dei trasporti asiatici. Dall’altra parte, i settori dell’Elettronica di Consumo, Alimentare, Casa e Arredamento sono riusciti ad aumentare il fatturato di fine anno, nonostante la riduzione delle vendite.

L’ECOMMERCE IN ITALIA

Il superamento della crisi pandemica nel 2022 ha determinato la ripresa della vita offline di circa un milione di persone. Tuttavia i numeri degli acquirenti online continuano a crescere fino a superare i 38 milioni già dallo scorso settembre, che tutt’oggi si collegano a siti e app di Ecommerce al mese, determinando un ampio margine di crescita.
Il valore del fatturato in Italia nel 2022 è stimato in 75,89 miliardi di euro, con una crescita annuale del 18,58%, anche se per la prima volta nella storia dell’Ecommerce la maggior parte della crescita è causata dall’aumento dei prezzi.

ANDAMENTO DELL’ ECOMMERCE: SETTORE PER SETTORE

La pandemia ha avuto un forte impatto sui rapporti di forza tra i diversi settori che sono in continua evoluzione.

  • Tempo Libero si riconferma come settore più importante rappresentando l’esatta metà del fatturato (50,07%), in particolare grazie al gioco online, all’hobbistica e allo sport.
  • Al secondo posto i Centri Commerciali online con il 19%, a fronte del 22% dell’anno scorso.
  • Al terzo posto sale il settore del Turismo che, dopo due anni di fermo, è riuscito a raggiungere una crescita del 47% (dovuta per un terzo all’aumento dei prezzi) con il 13,26% del fatturato complessivo dell’Ecommerce.
  • Contro la crescita degli anni precedenti, il settore Alimentare nel 2022 si ridimensiona raggiungendo una crescita del 5,5% che sconta però un aumento dei prezzi del 9,5 % e quindi una crescita in termini reali negativa.
  • Assicurazioni si mantengono stabili in termini di share (4,11% sul totale) con una crescita annua del 23% grazie ai nuovi servizi di embedded insurance.
  • L’ Elettronica di Consumo cresce del 7% con un 3,3% sul fatturato totale
  • Moda invariata al 2% del totale, continuando a crescere del 15,9% nel 2022, in parte dovuta all’aumento dei prezzi.
  • Le vendite dell’Editoria sono salite a 10% mentre il settore scende all’1,66% di share.
  • Salute e Bellezza / Casa e Arredamento pesano solo l’1% sul fatturato totale. La percentuale di crescita del primo settore è maggiore del 25%, contro il 38% dell’anno precedente, mentre il settore Casa e Arredamento ha avuto una battuta d’arresto con una crescita (8%) sotto il livello di aumento dei prezzi (10%).

Le previsioni future del 2023 si prospettano positive: l’assestamento post pandemico determinerà una crescita per i produttori a discapito dei retailer. Si stima per il 2023 una crescita del 17,26% di fatturato per un sito Ecommerce italiano.
Se da una parte il 40% del fatturato deriva dal proprio sito, dall’altra altri canali contribuiscono al ricavo complessivo, in particolare i Marketplace (28%), Social Media (13%) e App Mobile, divenuta asset fondamentali per gli esercenti più grandi, che oggi rappresenta in media l’8% del fatturato.

MARKETPLACE COME MODELLO DI BUSINESS

Si afferma sempre di più il marketplace come nuovo modello di business: il 65% delle aziende è presente almeno su un marketplace. Un dato in netta crescita rispetto al 49% dell’anno scorso. Nell’ultimo anno c’è stata una razionalizzazione del numero di marketplace in cui le aziende sono presenti, con il 46% delle imprese che dichiara di utilizzare solo due o tre piattaforme. Le aziende che vendono tramite il marketplace (23% in forte aumento rispetto al 9% dello scorso anno) hanno un’incidenza maggiore del 75% sul fatturato.
I marketplace più utilizzati sono: Amazon (34%), eBay (18%), ManoMano (7%) e Privalia (3%) in forte discesa rispetto allo scorso anno, oltre a Facebook (6% rispetto al 12% dello scorso anno), E-price (2%), Zalando (3%), IBS (3%), Alibaba (1%), Aliexpress (1%) ed Etsy (2%). E i nuovi ingressi degli ultimi due anni: Leroy Merlin, Decathlon e Kasanova.

La metrica determinante della qualità e dell’efficacia dell’ecommerce è il tasso di conversione tra visitatori e compratori. In Italia la conversion rate è aumentata fino ad arrivare ad una media generale del 2,1%, con grandi differenze tra i settori ad esempio l’Elettronica di Consumo è pari al 0,7%, mentre il settore farmaceutico raggiunge il 3%.

TREND DELL’ECOMMERCE

Uno degli strumenti che favoriscono la conversione degli utenti è Whatsapp. Inizialmente utilizzato dalle aziende come portale per il customer service, oggi viene impegnato per la gestione delle conversioni dirette con i clienti, soprattutto da quelle aziende con un ciclo di vendita lungo in modo tale da mantenere ingaggiati i prospect fino alla vendita finale. I risultati sono evidenti: circa il 5% del fatturato è generato da questo canale.
Instagram (48%) supera Facebook (37%) come piattaforma più efficace per le vendite online seguito da Whatsapp Business (31%).

Secondo il report Casaleggio Associati anche quest’anno il top player per i pagamenti online è la carta di credito (37%), seguita dai digital wallet (27%).
Per il 2023 si prevede un aumento significativo dell’utilizzo dei borsellini elettronici: a livello globale il portafoglio digitale (usato per il 45% degli acquisti online) ha superato di gran lunga le carte di credito (32%), che rimangono però ancora tra i metodi di pagamento più importanti.

Uno dei fenomeni che sti sta affermando sempre di più anche in Italia è l’Add- on della beneficenza. È emerso che sostenere progetti sociali, come fattore di differenziazione delle vendite, è 13 volte più efficace degli incentivi tradizionali come sconti e consegna gratuita. Dalla ricerca della start-up italiana Cents risulta che gli utenti che interagiscono con l’add-on della beneficienza al check-out o nella pagina del carrello, concludono l’ordine nel 30% dei casi in più di chi non vi interagisce, comportando un miglioramento dei tassi di conclusione dell’ordine.

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